Sono inseriti in questa pagina i termini e le definizioni d’uso più frequente legati all’attività svolta da ARMENA ed ai servizi offerti.
I termini sono inseriti in ordine alfabetico.
GLOSSARIO ACQUE
Parte dell’acqua piovana e parte dell’acqua trasportata dai fiumi che si infiltra nel sottosuolo; essa penetra in profondità, fino a che raggiunge un livello di suolo impermeabile, andando a costituire degli accumuli d’acqua (falda) contenuta negli spazi vuoti (pori e fratture) del sottosuolo.
Acqua utilizzata per l’innaffiamento di giardini ed orti inservienti direttamente al proprietario ed alla sua famiglia e per l’abbeveraggio del bestiame (R.D. 1775/33).
Acqua utilizzata per l’irrigazione, ammonta all’80 per cento dei consumi totali; nel XX secolo c’è stato un rapido aumento delle terre irrigate che ora rappresentano il 15 per cento di quelle coltivate. Purtroppo, una considerevole quantità di quest’acqua viene sprecata (il 60 per cento circa) per dispersione dai canali di distribuzione e per evaporazione.
Acqua utilizzata per i processi industriali i quali sfruttano il 2 per cento del consumo totale. I volumi utilizzati variano molto in base al tipo di produzione: i principali consumatori sono le industrie chimiche e metallurgiche, le centrali termiche e atomiche, le cartiere, ma il primato spetta alle industrie farmaceutiche.
Acqua sotterranea contenuta nella zona satura dell’acquifero. Essa può essere ”a superficie libera o freatica” oppure “in pressione o artesiana”.
Unità o insieme di unità litostratigrafiche (rocce e terreni) in grado di fornire acqua per mezzo di sorgenti naturali o pozzi artificiali.
Concentrazione di un dato parametro che non si può superare, per le acque destinate al consumo umano.
Estrazione d’acqua da un acquifero.
Strato acquifero profondo nel quale il flusso idrico avviene in pressione essendo compreso tra strati impermeabili.
Strato acquifero, di solito superficiale, nel quale il flusso dell’acqua a luogo a pelo libero.
Scorrimento dell’acqua nell’acquifero.
Flusso le cui caratteristiche (portata, velocità e direzione) non variano nel tempo.
Flusso le cui caratteristiche non variano nel tempo e nello spazio.
Quota (stabilizzata) ove staziona l’acqua in pozzo quando esso emunge con un prefissato valore di portata.
Quota (stabilizzata) dell’acqua nel pozzo, misurata dopo un periodo sufficientemente lungo di non emungimento.
Esecuzione di analisi e misure continuative nel tempo per studiare lo stato di “salute” di un ecosistema.
Attitudine di una roccia o di un terreno a consentire il passaggio di un fluido.
Misura del livello a cui si trova la superficie della falda (ovvero la quota alla quale si trova l’acqua in un pozzo).
Percentuale del volume dei vuoti sul volume totale.
Volume d’acqua che attravesa una prestabilita superficie dell’acquifero nell’unità di tempo.
Volume d’acqua estratto dal pozzo nell’unità di tempo.
Il pozzo è una perforazione o scavo che penetra nel terreni e che pone in comunicazione la superficie con le falde acquifere presenti nel sottosuolo.
Tale derivazione deve essere progettata e realizzata in modo che, in nessun caso, le acque di superficie possano raggiungere, senza controllo, le falde attraverso lo scavo.
Il pozzo deve essere munito (secondo la normativa vigente), di apposito misuratore di portata installato da ditta specializzata ed abilitata.
Pozzo dal quale l’acqua sgorga spontaneamente, a causa della pressione alla quale è sottoposta.
Pozzo nel quale l’acqua resta al livello della superficie freatica. Per estrarla sono necessarie pompe.
Rischio legato al dissesto idrogeologico, cioè a quell’insieme di processi geologici che provocano eventi distruttivi come inondazioni, fenomeni erosivi e frane. Esso è dovuto a fenomeni passivi (differenti realtà geologiche) e attivi (piogge, terremoti, attività umane).
Branca della geologia che studia le rocce stratificate, cioè le rocce sedimentarie, con particolare riferimento alla determinazione dell’età o all’epoca della loro formazione.
Zone che vengono individuate attorno a un’opera di captazione dell’acqua per consumi umani e che sono soggette a differenti gradi di protezione rispetto ad attività (agricole, industriali o altro) che potrebbero causare inquinamento delle falde.